GIORDANO MORGANTI
BLOOD ON BLOOD

2 ottobre - 28 novembre 2009

 

Scheda tecnica

GIORDANO MORGANTI "Blood on Blood"

Curatrice: Clelia Belgrado
Inaugurazione: giovedì 1 ottobre 2009 dalle 18.00 alle 24.00
Periodo Mostra: 2 ottobre - 28 novembre 2009
Orario: dal mercoledì al sabato 15.30 - 19.30 e su appuntamento tel. 3397534993

L'artista sarà presente all'inaugurazione.

Catalogo (italiano ed inglese) in galleria.
La sera dell'inaugurazione alle 21.00 in piazzetta fuori dalla galleria si terrà un incontro/dibattito con il fotografo e Mario Pezzana, Sandro Parmiggiani, Luca Guzzetti, Natale Calderaro, Massimo Rizzardini, Elisabetta Bodini.

comunicato stampa

La Vision Quest Contemporary Photography è lieta di presentare in occasione di START, la  riapertura in contemporanea di tutte le gallerie d’arte di Genova per la stagione 2009/2010, la mostra personale di Giordano Morganti “Blood on Blood".

Le fotografie in mostra fanno parte di una ricerca avviata circa undici anni fa a Roma in occasione della manifestazione del premio Anima per la quale Simona Marchini,  presidente,  chiese a Giordano Morganti di partecipare con una mostra sui senza fissa dimora. Dopo la presentazione di dieci immagini al Campidoglio, Morganti si ferma perché non sente prettamente suo questo progetto, poiché non trova alcuna contraddizione ma fatti reali che contrastano con il suo solito modo di fotografare la ricerca dell’estetica, ritratti, lavori fatti in studio non in presa diretta come questo lavoro richiedeva.  Abbandonato questo progetto e tornato a Milano anni dopo, alla Stazione Centrale si ritrova a dover chiamare il Pronto Soccorso per aiutare un barbone in difficoltà  Osservando le reazioni indecenti delle persone intorno si ritrova e voler riprendere quella direzione che anni prima aveva deciso di abbandonare.  Inizia così il percorso che lo porterà a conoscere Said, barbone nato nelle favelas brasiliane, che da lì in poi lo accompagnerà nei sotterranei di un gruppo di capannoni vicini allo scalo merci di Piazzale Lodi. Questo luogo, che oggi non esiste più poiché completamente smantellato, è abitato insieme ai  topi da centinaia e centinaia di persone, di varie nazionalità e astrazioni sociali, rifugiati, clochards, tossici,  nel degrado assoluto fra la sporcizia, gli escrementi e il fetore con il terrore costante dell’irruzione da parte della polizia.