Dmitry Markov – #DRAFT #RUSSIA

Opening: sabato 5 ottobre, 2019 dalle 18.00

Periodo: 8 ottobre 2019 – 30 novembre 2019

Sede: VisionQuesT 4rosso
Piazza Invrea 4 r, 16123 Genova
+39 010 2464203 – +39 335  6195394
Orario: dal martedì al sabato 15.00 – 19.00 e su appuntamento
Informazioni e-mail: info@visionquest.it

Non è solo” fotografia sociale”…. sono i miei incontri e le mie scene personali. Ogni immagine aggiunta è come un altro capitolo della mia storia.

E quando mi viene chiesto perché inseguo “il lato spiacevole della vita”, rispondo: Perché ne faccio parte. Dmitry Markov, 2017

La VisionQuesT 4rosso è lieta di iniziare la stagione 2019-2020 presentando per la prima volta in Italia #DRAFT #RUSSIA di Dmitry MARKOV,

Markov nasce nel 1982 a Pušhkin, una piccola città nella giurisdizione di San Pietroburgo, è fotografo, assistente sociale, giornalista, e ha lavorato come volontario e tutore nella regione di Pskov in un collegio per bambini mentalmente disabili e nel villaggio per bambini Fedkovo.

La fotografia arriva tardi nella sua vita ma da allora è diventata un partner, una compagna quotidiana, un punto di riferimento in tutta la sua vita fatta di alti e bassi.

Le oltre trenta immagini in mostra sono la continua documentazione di Markov della vita quotidiana nella provincia russa attraverso la quale egli intreccia una narrazione di vulnerabilità umana, dipendenza, candore e pathos. Dmitry lancia il suo flusso costante di immagini usando, come specchio, le popolazioni sottorappresentate in Russia.

Markov usa consapevolmente la fotografia sicuramente non solo come testimonianza, ma anche per se stesso. Con un’onestà a volte disarmante, condivide con noi le sue contraddizioni e le sue debolezze. Osserva il mondo, cercando di trovare il proprio posto e con la forza delle sue immagini riesce a farci conoscere la sua vita. Le persone che fotografa diventano immediatamente parte della sua storia, della sua famiglia.

Osserva come osserva se stesso, senza condiscendenza e senza giudizio morale. Documenta la sua vita come figlio del suo tempo e condivide su Instagram tutte le immagini scattate con lo smartphone. Solo un uomo solo può, con le sue affascinanti immagini quotidiane creare un autoritratto così a lungo termine, cercando se stesso attraverso la presenza degli altri.

Scrive Christian Caujolle*:

Sono fotografie calme in un mondo tormentato, dalle tinte dolci, in una gamma cromatica quasi pastello, senza alcun effetto stridente, nell’equilibrio di una forma che guarda le cose e la gente in faccia. Dove Markov valuta se è il caso di avvicinarsi di più a quelle persone che non sono mai veramente soggetti o modelli.

Una poetica duttile, senza effetti né manierismi, che non coltiva uno stile, che respira una sorta di evidenza, di corrispondenza tra la scena che si sta svolgendo e il fotografo che la guarda e la inquadra. E soprattutto un’empatia per i personaggi, che finiscono per costituire una strana forma di famiglia, difficilmente comprensibile, ma al tempo stesso fragile e presente. Una famiglia dai volti che sembrano conosciuti, dai corpi che si esprimono e compongono lo spazio che fa da scenografia. Immagine dopo immagine, s’impone l’idea di uno sguardo libero, rispettoso nei confronti di chi è fotografato, attraverso la scelta di inquadrature che non sono mai aggressive e che, in maniera equilibrata, inseriscono tutto questo mondo nell’universo di Markov. Tutto ciò è possibile solo grazie al suo percorso e alle sue scelte di vita.

*Christian Caujolle è stato photo editor del quotidiano Libération e ha fondato l’agenzia Vu

 L’apertura e la mancanza di moralismo su un argomento cosi complicato – la vita delle persone che, per vari motivi, si sono trovate dall’altra parte, quelle che di solito vengono chiamate marginali -, è ammirevole. Questo progetto proviene da lì, dal passato collettivo della Russia con le sue gioie e i suoi problemi comuni.

Informazioni tecniche:

Stampe su ChromaLuxe® aluminum

cm 30×30 edizioni di 10 esemplari

cm 50×50 edizioni di 10 esemplari

Biografia

Dmitry Markov nasce nel 1982 a Pušhkin, una piccola città nella giurisdizione di San Pietroburgo. Vive un’infanzia molto dura, anche se a quel tempo non gli sembra infelice perché somiglia a quella dei suoi amici. L’alcolismo del padre lo spinge a rimandare il ritorno a casa la sera, e la fuga dalla dipendenza paterna lo porta a sviluppare altre forme di dipendenza, come le droghe. Diventa giornalista e dopo aver sperimentato i limiti dell’esprimersi a parole (forse anche dovuti all’uso delle droghe), decide di lanciarsi nella fotografia e di usarla come terapia, per creare una relazione forte e diversa con la realtà.

Come giornalista scrive di temi legati ai giovani anche per il settimanale russo Argumenty i Fakty. Da un bisogno di mettersi in gioco, ben consapevole a cosa sarebbe andato incontro e quali erano le motivazioni che lo spingevano a farlo, diventa operatore sociale.

All’inizio fotografa alcuni orfanotrofi in diverse parti della Russia, poi si stabilisce nella piccola città di Pskov, vicino alla frontiera con l’Estonia. Qui continua a fotografare nel corso della sua attività di operatore sociale, basandosi sulla propria esperienza, sulle lunghe ricerche sul campo e su una convinzione: In ogni canaglia c’è un bambino e l’unica strategia pedagogica accettabile è di cercare di tendere la mano a questo bambino.

Dopo che gli viene rubata la macchina fotografica, comincia a fotografare con il telefonino. Mette le sue foto su Instagram e i suoi followers aumentano sempre di più.

Nel 2015, riceve una sovvenzione dalla Getty Images e Instagram, per fotografi che lavorano nel campo della fotografia documentaristica. Nel 2016 diventa il primo partecipante russo nella campagna Apple’s Taken per iPhone. Il suo primo libro #Draft #Russia è stato pubblicato dalla casa editrice Treemedia nel 2018.

Dmitry Markov Instagram https://www.instagram.com/dcim.ru