CONFINI 09

24 febbraio - 10 marzo 2012

 

Scheda tecnica

Confini, la rassegna fotografica italiana che ha per filo conduttore la fotografia al confine in termini di linguaggio o di tecnica importati da altri media, iniziata quest’anno a Torino arriva a Genova.

Inaugurazione giovedì 23 febbraio 2012 dalle 18.30.
La mostra durerà fino al 10 marzo 2012.

Comunicato stampa

La nona edizione di questa rassegna annuale, ideata e organizzata da PhotoGallery di Firenze e MassenzioArte di Roma, presenta cinque autori che intervengono sul supporto fotografico con interessanti tecniche personali.

Anna Fabroni  Spessori Silenziosi
Bruno Taddei  Graffi dell'anima
Franco Borrelli  Locus solus
Alessandro Pagni  Sussidiario Egoista
Sandro Rafanelli  Phantasmagoria

Gli autori presentati sono stati selezionati fra circa 170 candidati che hanno risposto allo specifico bando di concorso pubblicato sul sito web www.photographers.it, partner culturale della manifestazione, e dodici autori proposti dalle associazioni che partecipano a Confini.
Le immagini di Confini vengono esposte sul sito web www.photogallery.it in contemporanea alla inaugurazione “fisica” di Torino.
Confini è ormai il principale appuntamento annuale in Italia per presentare nuovi autori fra quanti propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia; autori forti di un proprio linguaggio, che ci mostra la loro visione della realtà.

Anna Fabroni (Sora, 19/04/1976). A diciotto anni inizia a lavorare come modella poi, quando un fotografo le regala la sua prima macchina fotografica, realizza una serie di autoritratti che vengono premiati a Savignano (2004) e in seguito diventano un libro con prefazione di Denis Curti. Attualmente lavora come fotografa di moda e parallelamente conduce le ricerche personali sugli universi più disagiati dal punto di vista psicologico, tiene workshop sull'autoritratto terapeutico.
… nascondermi è solo un modo per essere trovata. che se dell'assenza ho imparato a parlare attraverso piccoli frammenti di ciò che un giorno è stato altro, dell'amore racconto attraverso questi segni che, restano. graffi, strati di polvere, muffe, apnee emotive.  divenire altro mettendo sulla pelle tutto in bella vista.

Bruno Taddei (Cittiglio, 23/051962). E’ approdato alla fotografia nel 2004 dopo trarcorsi di pittura e scultura i cui echi si ritrovano nelle contaminazioni linguistiche dei sui lavori. Ha messo a punto una personale tecnica “di graffio” delle sue fotografie che, essendo completamente manuale, trasforma ogni lavoro in un pezzo unico. Nella vita professionale è referente alla formazione e l'inserimento lavorativo di giovani disabili psichici, presso il CFPIL dall'Agenzia Formativa della Provincia di Varese.
… Attraverso lame incido la mia paura di essere solo.  Attraverso lame incido la carta. Attraverso nuove immagini scolpisco le preesistenti.  Trasformo ciò che è stato in ciò che è. Trasformo in carezza creativa un atto meccanico.  Trasformo il figlio dell’obiettivo in figlio della mia mano.
Mi riapproprio di una parte di me, mi approprio delle paure  Mi approprio del mio coraggio. Conosco la profondità con i graffi sulla superficie.  Conosco ciò che finora non ho mai voluto conoscere.  Conosco me stesso.  Riconosco i graffi dell’anima. (Sandro Iovine)

Franco Borrelli (Torino, 09/08/1972). Fotografo professionista, esordisce alla IX Biennale Internazionale di Fotografia di Torino (2001) e fra i sui lavori c’è la serie di gigantografie ad altissima risoluzione in mostra al Museo di Scienze Naturali di Torino. Per Confini09 sintetizza un decennio di fotografia di reportage con un ripensamento sull’essere umano ed il suo rapporto con l’habitat.
… Un indagine sull’essere umano ed il suo rapporto con lo spazio del suo habitat. Da questo presupposto si è sviluppato un interesse allargato al rapporto fra le  dimensioni fisica e psicologica dell’esistere. Lo spazio occupato dagli individui, la comunicazione che questi instaurano con gli altri esseri viventi, il rapporto regolato o entropico con l’ambiente naturale e/o artificiale alle diverse latitudini. Da scatti di reportage, in cui nulla è costruito, emerge la dinamica del rapporto tra corpo e architettura che coincide con quella esistente tra corpo e psiche.

Alessandro Pagni (Lucca, 07/01/1980). Laureando in Storia della Fotografia a Firenze, interessato a tutto quello che ruota intorno al medium fotografico (sotto l’aspetto storico, critico e pratico), realizza collage fisici e digitali.
 … Non sono mai riuscito a tenere un diario in modo costante,  ma è qualcosa che esercita in me un fascino incredibile, tanto da sentire l'esigenza, durante gli anni,  di raccogliere oggetti, impressioni sfuggenti e piccoli appunti di vita. Il "Sussidiario Egoista" si è rivelato il contenitore adatto per tutti  quei cimeli e quei giorni passati, fragili e biodegradabili: un archivio "egoista", per la personale "memoria storica" del sottoscritto.

Sandro Rafanelli (Pistoia, 08/07/1975) Vive e lavora a Firenze, affiancando all’attività di fotografo a quella di sviluppatore software. E’ presidente dell'associazione culturale PhotoCompetition (www.photocompetition.it) e cura il blog di approfondimento fotografico BecauseTheLight. I suoi lavori sono stati esposti a Roma, Firenze, Arezzo, Venezia e Londra.
… Phantasmagoria. Fantasmi, rimpianti e pietre di lapidi. La fotografia pittorialista del periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento ha esercitato su di me una profonda influenza e fascinazione, portandomi a creare immagini d'altri tempi. La Fantasmagoria era una forma di spettacolo teatrale che utilizzava una "lanterna magica" per proiettare, su pareti scure o su nuvole di fumo, paurose immagini di scheletri, demoni e fantasmi, suscitando grande meraviglia e spavento tra il pubblico.

"La disponibilità di nuovi strumenti, la seduzione del post-moderno e la molteplicità dei media che caratterizzano la nostra epoca hanno allargato la visione di molti fotografi e stiamo assistendo al definitivo abbattimento dei confini tra la fotografia e le altre forme d'arte. Confini è la rassegna delle contaminazioni tecniche e linguistiche". Con queste parole venivano tracciate nel 2001 le linee guida di un progetto che, giunto alla nona edizione, si conferma come un momento di verifica e di incontro con gli autori che utilizzano la fotografia in modo creativo al di fuori dalle convenzioni.
Confini si rivolge a tutti gli autori che operano in modo progettuale, utilizzando la fotografia per restituire in forma visiva una idea maturata a priori rispetto al momento dello scatto. E’ un percorso creativo diametralmente opposto alla fotografia documentaria, che coglie frammenti di realtà che esistono indipendentemente dalla fotografia. I progetti proposti da Confini nascono spesso in largo anticipo rispetto all’atto di fotografare e non di rado vengono messi in pratica solo dopo avere trovato le soluzioni tecniche specifiche o aver creato delle scene finalizzate allo scatto.

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