VASCO ASCOLINI, ALESSANDRA VINOTTO
LE TRACCE DELLA SCENA

7 maggio - 6 giugno 2010

 

Scheda tecnica

Vasco Ascolini
Alessandra Vinotto

“LE TRACCE DELLA SCENA
 due percorsi sul teatro”

Curatrice: Clelia Belgrado
Inaugurazione:  giovedì 6 maggio 2010, dalle 18.00 alle 21.00
Periodo:   7 maggio 2010 - 6 giugno 2010
Sede:   VISIONQUEST gallery Piazza Invrea 4 r, 16123 Genova
Tel.: +39 339 7534993, +39 010 2468771
Orario: dal mercoledì al sabato  15.30 – 19.30  
e su appuntamento (tel. +39 3397534993)
Sito web:   www.visionquest.it
Informazioni e-mail:   info@visionquest.it

Vasco ed Alessandra saranno presenti all'inaugurazione

Comunicato stampa

Per Vasco Ascolini frammenti di figure investite dalla luce e bui impenetrabili. Bianchi puri e neri profondissimi da cui emergono  dettagli capaci di significare il tutto e che offrono una rilettura dettata dalle emozioni suscitate dallo spettacolo che rappresentano
Per Alessandra Vinotto il bianco e nero, tra tutti i colori: “i soli capaci  di restituire la verità del personaggio che si muove sul palcoscenico: i dettagli dello sguardo,  le note dello spirito,le modulazioni del pensiero, le lievi tortuosità animali”.
Entrambi, in questa mostra concepita da Clelia Belgrado per VisionQuest, ci mostrano tracce di vita teatrale colte sulla scena che i loro obiettivi hanno reso visibili. 
“La responsabilità di creare equilibrio, suscitare emozioni e sollevare quesiti anche razionali”, ecco i sentimenti che animano Vasco Ascolini quando in camera oscura si accinge a creare immagini che metteranno chi guarda in condizione di “vedere”. I dettagli strappati al buio che lo caratterizzano e che hanno il potere di mostrare più di quanto farebbe una forma intera sono “minimi particolari di corpi o di statue...di architetture, di presenze che non esistono se non nel mio mondo interiore quando manipolo, ancora in camera oscura, frammenti di negativi per creare altri frammenti su carta sensibile, sui sali  d'argento. Quando, a distanza di giorni o di settimane e mesi dall'avere terminato la messa in carta, riprendo in  mano quanto ho stampato mi accorgo di avere quasi dimenticato il percorso fatto per arrivare al risultato finale. Ciò che mi stupisce e più mi lascia  pensoso è la grande quantità del nero che cela il silenzio, l'infinito, la speranza e  la paura. Il nero portatore di inquietudine ma anche colore del sublime”. La realtà, che prende forma attraverso il suo obiettivo e nella camera oscura diventa tale, per chi guarda una sua fotografia, solo dopo averla vista con i suoi occhi e spesso contiene la “verità” che restituisce al marmo la proprietà della carne.“Costruisco le mie immagini, al sessanta per cento. in  camera oscura ed è la che avviene, spesso, ma  non sempre, la metamorfosi del marmo, della pietra e di  altri minerali in "carne" così come la carne di danzatori e mimi diventa minerale. E' già nella scelta del  negativo, dell'esposizione, dei chimici, dei tempi, del modo di aggirare ed ingannare la "gestualità"  dell'apparecchio fotografico che queste metamorfosi iniziano e la tecnica, che in questo caso è al servizio della  creatività, diventa indispensabile”.
Per Alessandra Vinotto,  che in questa mostra espone  foto di spettacoli teatrali la  cui costante è una forte dimensione onirica, fotografare è “cogliere certe improvvise apparizioni che affido alla memoria eternate nello spazio di un fotogramma”. Di fronte ad un interprete, tra le quinte o davanti alla  scena, con la sua macchina fotografica, Alessandra Vinotto cerca la comunicazione che trapela dai gesti e l’intenzione  celata oltre il visibile. Vasco Ascolini, che  nella vita ha incontrato solo 2 anni fa, con le sue fotografie teatrali scoperte quando era ancora giovanissima, ha in realtà tracciato il suo percorso professionale  determinando le scelte che l’avrebbero portata ad “eternare il passaggio che porta l’attore ad essere spettatore di se stesso cristallizzando l’attimo corrispondente al suo mutamento di stato”. Il teatro vissuto come “ luogo dell’effimero e immateriale in cui ciò che faccio in modo istintuale quando scatto è riprendere il gesto successivo, quello già annunciato ma non ancora accaduto, quello ancora perso nel labirinto interiore di chi recita”.  Di se racconta: Cerco di cogliere le infinite declinazioni del sentire, la pluralità di gesti e significati che ogni  rappresentazione porta in sé e cela agli sguardi distratti”. Ma fotografare il teatro non le basta: “il teatro va annusato, divorato, metabolizzato, profondamente vissuto”. E’ questa sua passione a consentirle di  produrre ”scatti più vicini al simbolo che alla documentazione, capaci di mostrare istanti trafugati alle movenze dell’anima”.

Ginni Gibboni

Biografie

Vasco Ascolini

Nasce a Reggio Emilia nel 1937, dal ’73 al ’90 è stato il fotografo ufficiale del Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia: durante questa esperienza ha intrapreso un confronto tra il linguaggio fotografico e quello teatrale, concentrandosi sul movimento dei corpi, sulla danza e la mimica. Dalla metà degli anni ’80 si dedica all’architettura e alla statuaria storica: sintesi, equilibrio positivo, tagli inattesi e, soprattutto, neri profondi e assoluti, sono le cifre distintive di A. che ha operato, su incarico del Ministero della Cultura francese (Versailles, Tuileries, Parc Royal, St. Cloud, Museo del Louvre, Museo Rodin). Fra le pubblicazioni: Il segreto della città, a cura di A. Palazzi, (2003, con testi inediti di J.Le Goff e P.Sorlin, Mantova). Fra le mostre: Istituti Italiano di Cultura, a cura di A. Gioè (personale, 2004, Il Cairo); D’apres l’Antique (Louvre, Parigi, 2000), La Vertigine dell'Ombra 2007, Palazzo Magnai Reggio Emilia, Ed. SKIRA 2007

Alessandra Vinotto

Esordisce giovanissima nei primi anni novanta come fotografa di teatro, affermandosi in seguito come ritrattista e reporter di viaggi.  Le sue foto sono state pubblicate da numerosi quotidiani e riviste italiani ed esteri, fra i quali Vogue, Marie Claire, Herald Tribune, opera Actual, Shots, Carnet, Amica, Gulliver, Ville e Giardini, Musica, Amadeus.  Le sue immagini sono state utilizzate per illustrare libri e cataloghi di scrittori, poeti e artisti.  Ha all’attivo sedici mostre personali e trentadue mostre collettive nazionali ed internazionali. 
Sin dall’inizio della sua attività di fotografa porta avanti un lavoro di ricerca personale sul linguaggio corporeo, tramite il ritratto, l’autoritratto e le foto ricreate in studio con modelli e modelle.
Negli ultimi anni si è avvicinata al mondo del videoclip e della video arte, esordendo come art director nel 2007 a fianco del regista Francesco Rotunno.