COLLETTIVO 180

10 settembre - 30 novembre 2008

 

Scheda tecnica

Vasco ASCOLINI, Gianni BERENGO GARDIN, Giorgio BERGAMI,
Bruno CATTANI, Enzo CEI, Carla CERATI, Mario DONDERO, Michele D'OTTAVIO, Claudio ERNÈ,  Uliano LUCAS, Christian MARTINELLI, Giordano MORGANTI,
Giacomo SAVIOZZI, Giovanni SESIA, Massimo Stefanetti, Filippo URBINI

Curatore: Fabrizio Boggiano
Inaugurazione VISION QUEST: Giovedì 9 ottobre 2008 dalle ore 18.00 alle ore 24.00
Inaugurazione EX O.P. QUARTO: Venerdì 10 ottobre dalle ore 18.30 alle ore 22.30
Sedi: VISION QUEST, Piazza Invrea 4 r, 16123 Genova e EX O.P.QUARTO, Via G. Maggio, 6, Genova
Tel.: +39 339 7534993 - +39 010 265629

Orario VISION QUEST: mercoledì, giovedì, venerdì ore 15.30 - 19.30 
sabato ore 10.00 - 12.30 / 15.30 -19.30 
oppure su appuntamento (tel. +39 3397534993)

Orario EX O.P.QUARTO: da lunedì a domenica dalle 08.00 alle 17.00

Sito web: www.visionquest.it
Informazioni e-mail: info@visionquest.it
Catalogo: presso la VISION QUEST, bilingue (italiano/inglese), con testi di Fabrizio Boggiano e del Prof. Antonio Slavich, Edizioni VISION QUEST, Genova

Gli artisti saranno presenti alle inaugurazioni

Comunicato stampa

Collettivo  180

La  Galleria VISION  QUEST  Contemporary Photography è lieta di inaugurare la stagione artistica 2008 -  2009 presentando la mostra collettiva di fotografia intitolata COLLETTIVO 180.

A trent’anni dall’approvazione  della legge 180, detta anche"Legge Basaglia" dal nome dello  psichiatra suo promotore, abbiamo sentito la necessità di realizzare una mostra  che non fosse celebrativa ma, piuttosto, che potesse riaccendere l’attenzione  su una tematica particolarmente importante quale è la salute mentale.

Gli anni Settanta sono stati il  periodo più denso della nostra Repubblica, all’interno dei quali si sono  dibattuti terrorismo, mafia, cattiva politica, ma anche ideali sociali nuovi e  profonde battaglie civili, che condussero a importanti leggi dello Stato.
Oggi si vorrebbe dimenticare  tutto e, tendenza ancora più grave, ridiscutere e ridimensionare proprio quelle  leggi vanificando così l’importante percorso compiuto. Con questo spirito,  pertanto, pensiamo di portare un piccolo, ma significativo contributo,  finalizzato al recupero della memoria e alla consapevolezza di quanto alta  debba essere mantenuta l’attenzione.
La mostra, pertanto, partirà  proprio con le immagini storiche relative agli anni dal 1967 al 1970, quando,  grazie a Franco Basaglia e ai suoi collaboratori, fu possibile, per alcuni,  entrare negli ospedali psichiatrici e fotografare l'orrore esistente. Grazie a  queste immagini crebbe l'attenzione per un universo fino a quel momento  volutamente tenuto nascosto e molti fotografi iniziarono, e continuarono, a  documentarne ogni aspetto.

Sono trascorsi ormai trent'anni  dalla legge e quaranta dall'apertura dei primi reparti psichiatrici: molta  strada è stata percorsa, ma molta di più è ancora quella che abbiamo innanzi.
Le fotografie esposte percorrono  questo arco di tempo fissando l'attenzione su questo mondo sollecitando,  soprattutto, una riflessione sulla situazione odierna, che rischia di  retrocedere tragicamente e continuare a cadere nell'indifferenza e in una  vergognosa speculazione.
Anche per questo motivo una  sezione della mostra verrà esposta all'interno dell'ex Ospedale Psichiatrico di  Quarto, sempre a Genova, alla quale si affiancheranno filmati, incontri ed  eventi.
Uno di questi sarà una vera e  propria mostra nella mostra ”Quarto Occhio!”: giovani fotografi, insieme  al personale della struttura e ad alcuni degenti, riceveranno una macchina  fotografica "usa e getta" (uguale per tutti) con la quale poter  liberamente fotografare all'interno dell'ambiente. Una selezione verrà quindi  esposta nell'ex Ospedale Psichiatrico e pubblicata sul catalogo della mostra.  Tutto questo a dimostrazione di quanto sia importante abbattere ogni tipo di  barriera combattendo, nello stesso tempo, chi vorrebbe nuovamente nascondere,  agli occhi della società, le persone che soffrono di un disagio mentale.

Non sarà mai possibile, infatti,  contrastare questa ormai pericolosa società dell'apparenza se, ogni volta,  lasceremo calare le bende sugli occhi restando in silenzio.

Fabrizio Boggiano

versione stampabile comunicato