Danielle van Zadelhoff nasce nel 1963 ad Amsterdam, in Olanda. Vive e lavora ad Anversa, in Belgio.
Nel 2013 acquista la sua prima macchina fotografica e da quel momento ne diventa ossessionata a tal punto che la fotografia diventa il modo di esprimersi.
Cresciuta in una famiglia molto attenta all’arte, con un padre che e’ stato anche pittore e scultore, trascorse molto tempo nella biblioteca della casa di famiglia fra libri di storia e arte. Qualche anno dopo la morte di suo padre, conosce il fotografo Leopold Beels van Heemstede, che introduce la fotografia nella sua vita e diviene suo mentore. Per apprendere gli aspetti tecnici segue per quasi un anno una formazione professionale ad Anversa.
La combinazione della fotografia, la sua istruzione e la sua attrazione verso la psiche umana danno alle sue foto una tensione che non lascia nessuno indifferente. Su questo argomento Danielle afferma: “Sono ispirata dai grandi temi della vita, dalla solitudine, dalla vulnerabilità, dalle emozioni nella vita quotidiana. Voglio catturare questo nelle mie immagini, qualcosa che è quasi invisibile, ma sempre presente. ” In alcune sue immagini il tema della religione e’molo evidente: “Sono cresciuta in una scuola protestante con una nonna cattolica e un padre umanista. La religione è così integrata nella nostra società ed è anche un grande tema nella pittura seicentesca. ” Il suo background di restauro di edifici storici diventa visibile attraverso il tocco sofisticato, la finezza del suo lavoro e l’attenzione ai dettagli e alle proporzioni.