Carla Iacono – Re-Velation
Museo Diocesano di Catania

Inaugurazione: venerdì 1 febbraio 2019, alle 18,00

Sarà presente l’artista

Durata: 1 febbraio – 2 marzo 2019

A cura di Clelia Belgrado, Grazia Spampinato e Giovanna Cannata

Museo Diocesano di Catania
Piazza Duomo, Via Etnea, 8
95121 Catania – Tel. (+39) 095 281635

Da Lunedì a Venerdì ore 9.00 – 14.00
Martedì e Giovedì ore 15.00 – 18.00
Sabato ore 9.00 – 13.00
Domenica e Festivi su prenotazione

Info: Museo Diocesano Catania


Re-velation riunisce una serie di venti immagini fotografiche dell’artista genovese Carla Iacono in cui il velo – principalmente l’hijab, ma anche veli cattolici, ebraici e foulard dell’Europa dell’Est – è declinato in diversi modi, con richiami alle differenti culture che lo hanno adottato. Il velo si lega a eventi o situazioni di valore iniziatico, oppure a “riti di passaggio”, come quello dall’infanzia alla pubertà, un tema che da sempre l’artista indaga nei propri lavori. Non a caso, interprete dei ritratti è la figlia Flora, elemento autobiografico che accresce l’enfasi della rappresentazione. La luce laterale fa emergere dall’oscurità la sua figura svelando i lineamenti del volto e i particolari dei veli, rafforzando così simbolicamente ed esteticamente il concetto di rivelazione. La ragazza è ritratta di tre quarti: la messa in posa rimanda all’innovazione introdotta nella ritrattistica dai pittori olandesi. Il riferimento a famose opere d’arte, come la Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, ricorre in parecchie immagini: dislocazione, citazionismo, e contaminazione simbolica tra culture d’oriente e d’occidente sono strategie consapevolmente applicate da Carla Iacono. Ogni scatto nasce da un’accurata mise en scene che prevede un’attenta ricerca degli abiti, la preparazione del set, la scelta degli oggetti, pochi, ma dal denso significato simbolico. Secondo l’artista è prerogativa femminile affrontare con levità ma determinazione i problemi complessi e delicati. Con Re-velation, Carla Iacono non prende posizione sull’uso del velo; piuttosto scava nella storia per “rivelarne” tutta una serie di valenze e significati, nel pieno rispetto delle differenze e delle somiglianze tra le diverse culture. Il suo è un personale e sentito contributo per sollecitare l’osservatore a riflettere e a porsi dalla parte degli “altri”. Se queste immagini faranno discutere con garbo e passione dell’argomento, l’artista avrà raggiunto il proprio obiettivo. Come ha scritto Maria Giuseppina Muzzarelli, oggi il velo è “una mina da disinnescare”, operazione delicata e urgente alla quale un museo e una mostra possono forse contribuire. Con grande pacatezza, le immagini di Carla Iacono ci ricordano che il velo non è uno strumento di separazione o di esclusione. Il velo è un velo.